venerdì 4 luglio 2014

lunedì 30 giugno 2014

Calciomercato - Ufficiale: Kakà rescinde con il Milan


Con una nota ufficiale il Milan ha reso noto che il brasiliano ha risolto il suo contratto con la società rossonera. Giocherà nell'Orlando City.






















La notizia era nell’aria ma ora c’è anche l’ufficialità: Riccardo Kakà non è più un giocatore del Milan. Dopo sette anni questa volta la storia d’amore fra il fuoriclasse brasiliano e la formazione rossonera si esaurisce. Ricky ha deciso di sfruttare la clausola che gli permette di svincolarsi a costo zero, e che scadeva proprio oggi. A scrivere la parola fine ci ha pensato il padre Bosco Leite che ha pranzato con Adriano Galliani ratificando la rescissione dall’accordo in essere con il Diavolo.
LA NOTA – Alle ore 14.47 il club di via Aldo Rossi ha dato l’annuncio con una nota sul proprio sito ufficiale"AC Milan comunica di aver risolto consensualmente in data odierna il contratto con Kakà". Kakà lascia il Milan dopo aver giocato 307 partite, aver messo a segno 104 gol ed aver vinto uno scudetto, una Supercoppa Europa, una Champions League, un mondiale per Club e una Supercoppa Italiana.

domenica 29 giugno 2014

Brasile 2014, Olanda-Messico 2-1: decide un rigore di Huntelaar


Ottavi con il brivido per l'Olanda. A Fortaleza gli Oranje vincono 2-1 col Messico in rimonta. I gol tutti nella ripresa. Dos Santos porta in vantaggio gli uomini di Herrera al 48', poi Sneijder pareggia i conti all'88' e Huntelaar ribalta il match dal dischetto al 94'. Ai quarti l'Olanda se la vedrà con la vincente di tra Grecia e Costa Rica. Nel primo tempo l'arbitro Proenca ordina il primo time-out ufficiale della storia del calcio.

"Balzello illegittimo: noi artigiani non paghiamo"

Roma - «Una cosa assurda». Il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, non usa mezzi termini.

Presidente Merletti, come si è scontrato con questa realtà?
«Mi è arrivata la lettera della Rai in azienda. Ne avevo sentito parlare dai colleghi imprenditori negli anni scorsi e mi sono interfacciato con la mia sede di Varese. La prassi è quella di non pagare: c'è troppa crisi per regalare 407 euro alla Rai, noi lavoriamo!».
La sua reazione qual è stata?
«Ho inviato una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ribadendo che con l'aggiunta all'elenco dei dispositivi soggetti al canone gli impianti di videosorveglianza si cerca di rastrellare risorse dagli imprenditori e che si tratta di un balzello illegittimo. Se non si scarica nulla o non ci si connette al sito Rai per vedere i programmi, perché si deve pagare?».
Ma nessuno in Confartigianato se n'è accorto prima?
«Siamo a conoscenza di alcuni casi, poi è chiaro che con l'esperienza diretta cambia anche la prospettiva. Il decreto Salva-Italia del 2011 e la circolare interpretativa dell'Agenzia delle entrate di inizio 2012 sugli abbonamenti speciali alla Rai hanno definito cosa debba intendersi per apparecchi adattabili alle radioaudizioni. Ma perché un imprenditore dovrebbe “adattare” uno strumento di lavoro? Con l'impianto di sorveglianza non guardiamo mica la tv? Di questo passo ci tasseranno la dinamo della bicicletta! Poi ci sarà chi ci casca e paga. E se non paga, arrivano le ganasce...».
Conosce qualche collega che è stato «ganasciato»?
«Che sappia no. Il mio parrucchiere ha ricevuto un sollecito. Aveva la radio, l'ha tolta».
Beh, 407,35 euro in questo periodo non sono uno scherzo.
«Non è poco. Pensano che la gente trovi i soldi per strada. Sono pagato per quello che faccio, non per quello che potrei fare. Quand'ero assessore nel mio Comune ho bloccato l'aumento indiscriminato della tassa sui rifiuti per i commercianti in base al principio che se si usufruisce di un servizio si paga. E invece si usa quell'arma per fare cassa...».
Nell'ambito di Rete imprese per l'Italia la questione degli abbonamenti speciali non è mai stata sollevata?
«Dal primo luglio sarò il presidente dell'organizzazione (che oltre a Confartigianato riunisce Confcommercio, Confesercenti, Cna e Casartigiani, ndr), ma è chiaro che molti argomenti sono passati in secondo piano tra il cambio di governo e un presidente del Consiglio che ci fa tribolare perché parla tanto e fa poco. Poi, bisogna sottolineare che molto spesso le altre confederazioni tendono a evitare le polemiche. La compensazione tra debiti e crediti con la Pubblica amministrazione, a furia di parlarne, è diventata una battaglia comune. Idem per il Sistri (tracciabilità dei rifiuti, ndr). Dal primo luglio cercherò di sensibilizzare tutti sulla questione Rai. Poi, se ci ascoltano, bene. Altrimenti faremo da soli...».
Eppure, il gettito fiscale prodotto dalle imprese è il secondo in Ue per incidenza sul totale delle entrate.
«E poi gli evasori siamo noi! E si meravigliano che le imprese si trasferiscano in Svizzera, mentre lo Stato non paga i debiti. Ha ragione Tajani a insistere sulla procedura d'infrazione ed è inutile che i politici italiani s'incazzino quando vengono richiamati dalla Commissione Ue. Sono 100 miliardi, sono i nostri soldi!».

La Corte dei Conti avverte Renzi: "Le partecipate ci costano 26 miliardi"

Sono le partecipate pubbliche, imprese di un mondo ancora poco conosciuto e poco trasparente e che necessita al più presto di "un disegno di ristrutturazione organico e complessivo". Il monito arriva dalle Corte dei Conti. Nell'ultima rilevazione della magistratura contabile le partecipate sono in tutto circa 7.500: 50 dallo Stato e 5.258 dagli enti locali cui si sommano altri 2.214 organismi di varia natura (consorzi, fondazioni e altro).
Il numero è però "variabile, in quanto le società sono soggette a frequenti modifiche dell'assetto societario". Per il loro peso finanziario e per la dimensione economica, gli enti partecipati - sottolinea il procuratore generale Salvatore Nottola nel suo giudizio sul rendiconto generale dello Stato - "hanno un forte impatto sui conti pubblici, sui quali si ripercuotono i risultati della gestione, quando i costi non gravano sulla collettività, attraverso i meccanismi tariffari". Il movimento finanziario indotto dalle società partecipate dallo Stato, costituito dai pagamenti a qualsiasi titolo erogati dai Ministeri nei loro confronti ammontava a 30,55 miliardi nel 2011, 26,11 miliardi nel 2012 e 25,93 nel 2013; il "peso" delle società strumentali sul bilancio dei Ministeri è stato di 785,9 milioni nel 2011, 844,61 milioni nel 2012 e 574,91 milioni nel 2013. 

Si rivede Suarez: alla finestra di casa dopo il ko dell'Uruguay

E' stato, in negativo, uno dei protagonisti di questo mondiale brasiliano. Il morso a Chiellini gli è costato un lunga squalifica e gli sfottò in Rete. Questa è la prima apparizione del "pistoelro" Suarez. Non su un campo di calcio, ma alla finestra di casa a Lagomar, 18 chilometri da Montevideo. Una breve comparsa alla finestra alla fine del match perso dalla sua Uruguay contro la Colombia che è costata la fine dell'avventura alla sua Nazionale a Brasile 2014 (afp)


La Nasa testa Ldsd, il 'disco volante' per sbarcare su Marte

Nuova tecnologia alla prova per atterrare sul pianeta rosso: con l'evolversi dei progetti per l'esplorazione spaziale, i sistemi di atterraggio utilizzati finora non sono sufficienti. Ecco il test di atterraggio del Low-Density Supersonic Decelerator

HONOLULU - Lo sbarco dell'uomo su Marte non è vicino, ma la Nasa inizia a prepararsi. Perché, con progetti sempre più complessi di esplorazione, che in futuro potrebbero riguardare anche l'invio di astronauti, gli equipaggiamenti da mandare sul pianeta rosso saranno sempre più grandi